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L’UE tra due fuochi – il caso della Germania e del Gasdotto Nord Stream2

Ultima visita, da Cancelliera tedesca, alla Casa Bianca di Angela Merkel. I rapporti tra Trump e Merkel non erano idilliaci. Con il Presidente Biden cambia la forma ma la sostanza rimane pressappoco la stessa, in particolare sui rapporti della Germania con Russia e Cina. Dopo circa 9 anni Germania e USA trovano un accordo sul nuovo gasdotto.

Il rilancio dell’alleanza tra USA e Germania

Il 15 luglio Angela Merkel è stata ricevuta alla Casa Bianca da Joe Biden. Un’abitudine per lei visti i suoi venti viaggi negli Stati Uniti. Prima di Biden, la Cancelliera tedesca ha avuto modo di confrontarsi con una serie di Presidenti americani, da Bush Junior fino a Donald Trump. Per l’ultimo viaggio istituzionale della Merkel il Presidente americano ha utilizzato parole forti: “Grazie per la tua amicizia, mi mancherai”.

Durante l’incontro è emerso che rimangono comunque ancora alcuni nodi da scogliere e distanze da colmare, come sul gasdotto Nord Stream 2 e la liberalizzazione dei vaccini. Durante la conferenza stampa congiunta Biden ha aperto esprimendo le condoglianze per le vittime del maltempo in Germania, e poi ha reso omaggio alla Merkel, oramai prossima a lasciare la guida del Paese dopo 16 anni. Continuando, Biden ha ringraziato Merkel per la leadership di saldi principi e per essere una convinta sostenitrice dell’alleanza NATO.

L’incontro tra i due leader pare abbia ricucito lo “strappo” dell’era Trump. Già l’accoglienza fa capire quanto è cambiato dall’aprile 2018, quando Merkel fu ricevuta da Trump. Nel 2018 l’ex Presidente americano fece fare anticamera e rese evidente la differenza di come aveva accolto il Presidente francese Emmanuel Macron, qualche tempo prima, con tutti gli onori che si devono ad un capo di Stato o di governo, mentre ora il dem Joe ha mostrato fin dall’inizio la volontà di riavviare il dialogo.

Il meeting è servito soprattutto per evidenziare quanto la Germania sia fondamentale nello scacchiere europeo e internazionale. Durante l’incontro, sicuramente, Merkel ha provato a mostrare la Germania come portavoce degli interessi europei su molti dossier discussi. Come ad esempio il ritiro americano dall’Afghanistan, il che può essere un problema per la questione migranti per l’intera Europa.

Ma l’argomento più caldo è il gasdotto che collega Mosca e Berlino. Il Nord Stream 2 è fortemente sostenuto dai tedeschi, visto con cattivo occhio dagli Stati Uniti e dai paesi dell’Europa dell’est. A rendere ancora più complicato il quadro sono i pessimi rapporti con la Cina degli Stati Uniti e dell’UE ormai, e la Germania vorrebbe ammorbidirli perché  durante i precedenti quattro anni, Merkel imputava a Trump il protezionismo economico e l’isolazionismo diplomatico, tant’è vero che  Usa e Ue erano divenuti, in maniera improvvisa, rivali su molti dossier.

Con l’ex presidente Trump erano state forti le tensioni per il gasdotto in questione, sul quale però la Merkel ha voluto nonostante tutto raggiugere un accordo con Putin e creato canali commerciali con Pechino. Infatti l’economia delle automotive tedesca dipende dalla grandezza del mercato cinese.

La collocazione della Germania, membro NATO e dell’UE, non ha di certo agevolato il progetto del gasdotto, portando ad un’inclinazione dei rapporti tra USA e la Germania. E quale occasione migliore di rilanciare i rapporti se non dopo l’uscita di scena dell’ex presidente americano.

Tra Angela Merkel e Donald Trump c’è sempre stata tensione. Ma ora con il nuovo inquilino alla Casa Bianca qualcosa è cambiato. Infatti la Cancelliera tedesca è la prima, come capo di governo di un paese europeo, ad essere ricevuta dal nuovo Presidente americano.

Il nodo Ucraina

Il gasdotto Nord Stream 2 porterà il gas russo in Europa attraverso la Germania e, bypassando l’Ucraina. “Se ho ribadito le mie preoccupazioni riguardo al Nord Stream 2 alla cancelliera Merkel, siamo assolutamente uniti nella convinzione che alla Russia non deve essere permesso di usare l’energia come arma per costringere o minacciare i suoi vicini” ha detto Biden durante la conferenza stampa.

E ancora, lo stesso Biden ha sospeso la sanzioni alle società coinvolte nella costruzione del gasdotto per evitare ulteriori tensioni. Dal canto suo la Merkel ha affermato che considera l’Ucraina un Paese di transito per il gas naturale e che la Germania agirà qualora la Russia non dovesse rispettare questo diritto.

Il Nord Stream 1 e 2 saranno in grado di trasportare circa 110 miliardi di metri cudi di gas (Gmc) all’anno, superando i 65 Gmc che attraversano l’Ucraina verso l’Europa continentale. Kiev per questo è in guerra, dal 2014, con Mosca. Teme, visto il raddoppio della Russia, di rimanere a secco perché priverebbe l’Ucraina di una fonte fondamentale di entrate senza colpire l’Europa.

La preoccupazione è che il decoupling energetico possa significare anche decoupling di sicurezza, con i paesi europei slegati dagli interessi ucraini. Gli Stati Uniti hanno tentato di scongiurare tale rischio chiedendo alla Germania supporto politico ed economico per Kiev.

Merkel e Biden trovano l’accordo sul Nord Stream 2

Da oltre oceano le paure derivanti dal gasdotto mette d’accordo sia maggioranza che opposizione a Washington, ma questa occasione può essere letta anche come un’opportunità di distendere i rapporti tra Usa e la principale economia europea, dopo i 4 anni di gelo dell’amministrazione Trump.

Il Nord Stream 2 è quasi realtà, e qualcosa è cambiato negli ultimi giorni visto il raggiungimento di un accordo per consentire il completamento dei lavori riguardanti il gasdotto nel Mar Baltico, ritenuto indispensabile da Berlino, per una questione di garanzia di sicurezza energetica, e da Mosca come uno strumento politico d’influenza sul vecchio continente europeo. Si chiude così una controversia lunga quasi nove anni e tre amministrazioni statunitensi (quelle di Obama, Trump e Biden).

Il governo USA metterà da parte l’opposizione al progetto e il governo tedesco assisterà l’Ucraina nei progetti e nella diplomazia riguardanti l’energia. In questo modo Germania e Stati Uniti garantiranno che l’Ucraina continui a ricevere 3 miliardi di dollari circa in tasse di transito annuali pagate dalla Russia in base all’accordo con Kiev.

Ciò nonostante gli Stati Uniti manterranno la prerogativa di imporre future sanzioni in caso di azioni ritenute “coercitive”.  Ma i funzionari tedeschi rivendicano di aver respinto una richiesta degli Stati Uniti di includere una clausola definita kill switch, la quale avrebbe consentito a Berlino di stoppare i flussi di gas nel caso in cui Mosca metta in atto azioni considerate aggressive nei confronti dei suoi vicini o alleati occidentali, e sarebbe stata un’interferenza dello stato in un progetto di proprietà privata che comporterebbe una lunga controversia legale, per i tedeschi.

Opportunità per l’Ucraina?

E se, invece, il Nord Stream 2 fosse un’opportunità per l’Ucraina? Secondo due esperti del Council on Foreign Relations, Thomas Graham e Joseph Haberman, l’Ucraina può sfruttare il suo potenziale per diventare un grande produttore di energie rinnovabili. Questa occasione, secondo i due esperti, come hanno riportato sul un articolo su The Hill  è in perfetta linea in un futuro europeo, in materia di sostenibilità ambientale e segue la scia del Green Deal.

Questa chance con un approccio medio-lungo termine permettere a Kiev di poter fare a meno dall’industria del gas anche grazie al sostegno degli Stati Uniti e della Germania, e lascerebbe la Russia nel dilemma della sua principale leva/arma geopolitica mentre il mondo, sia Occidente che Oriente corre verso la transizione ecologica.

I rapporti tra Washington, Berlino e Pechino

Sul versante dei rapporti con la Cina, da parte della Germania, le tensioni restano. Biden chiede rassicurazioni anche sul fronte cinese visto la fretta dell’accordo concluso con la Cina da parte dell’UE nel dicembre nel 2020, nella fase di transizione tra Trump e Biden. Il congelamento dell’accordo ha certamente soddisfatto la Casa Bianca, ma ora è da vedere se veramente, prima di abbandonare la scena politica, Merkel riuscirà nell’intento di un vertice a tre con Emmanuel Macron e Xi Jinping.

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